“l’editoriale” a cura di Pinuccio Bellone
Tutti a ricordare, giustamente, la Giornata Mondiale del Teatro… compreso il sottoscritto… bene!
Ora è finita la ricreazione ed allora torniamo per favore come prima, altrimenti avremo tutti la sensazione che sia servito a qualcosa ricordare il TEATRO!
Quindi torniamo a relegarlo in retrovia, a non considerarne gli effetti benefici, a pensare che sia qualcosa che serve a poco, che non dia “da mangiare”.
Continuiamo a non sovvenzionarlo a dovere, a pensare che quello fatto da noi “amatori” non sia degno di considerazione, continuiamo, per cortesia, a pensare che sia futile e poco foriero di positività portare il teatro in luoghi dove il teatro non arriverebbe se non per “colpa” nostra.
Continuiamo a non considerare i giovani attori come professionisti che hanno scelto la cultura e la bellezza come tragitto di vita da percorrere … mi raccomando… quando chiediamo loro che lavoro fanno e ci rispondono “l’attore” continuiamo a chiedere… “si..ma di lavoro che fai?”
Continuiamo a far si che il messaggio annuale della G.M.T. rimanga un semplice manifesto pieno zeppo di parole condivisibili ma che poi, il giorno dopo, non lasciano traccia.
Continuiamo a non osteggiare i pubblici amministratori che non investono in cultura preferendo indirizzare le risorse in altri settori o solo ed unicamente ai soliti circuiti.
Continuiamo a tacere, a non farci sentire, in attesa della prossima Giornata Mondiale del Teatro quando ci risveglieremo dal torpore e dimostreremo ancora una volta che del teatro importa poco al mondo perché, tutto sommato, importa poco anche a noi.
Continuiamo ad essere convinti che FARE TEATRO sia semplicemente ANDARE IN SCENA sbattendocene altamente di tutto il resto.
Noi, per primi, noi non professionisti conosciamo ben poco del teatro, delle sue tradizioni, di chi l’ha fatto prima di noi, del perché l’ha fatto e come lo ha fatto, delle battaglie, a volte durissime, in cui si è calato per fare e divulgare cultura, ecco… continuiamo semplicemente a festeggiare ed a celebrare il TEATRO senza conoscerlo al di fuori del nostro piccolo orticello.
Mi raccomando… ci si vede e ci si sente l’anno prossimo e buon teatro a tutti!
