Commedia
Come dicevano i nostri vecchi quando le cose si ingarbugliavano, quando non c’era freno all’ipocrisia e alla spudoratezza, quando non c’era più posto per la vergogna, ma ogni azione veniva sdoganata nel nome di un progresso a volte fittizio, quando certe persone dicevano e facevano cose che non ti saresti mai aspettato: “Sossì o r’è pròpi ën carvé!”, un carnevale fuori tempo dove ogni “maschera rispettabile”, anziché nascondere, rivela piuttosto qualunque genere di bassezza Un testo divertente e divertito che ci fa riflettere sul mondo di oggi da punti di vista piuttosto originali e addirittura paradossali, senza tralasciare il ruolo incalzante della “cattiva coscienza”. Un inno alla tradizione piemontese, alla naturale condizione umana, come custodia attiva di un fuoco anziché mera adorazione della cenere.