di Tennessee Williams
regia Claudio Destino e Federica Tucci
Lo zoo di vetro debutta a Chicago nel 1944 e rappresenta il primo successo teatrale di Tennessee Williams.
Il dramma, dalla forte impronta autobiografica del drammaturgo americano, è ambientato in America negli anni ’40 e racconta le vicende della famiglia Wingfield composta dalla madre Amanda e dai suoi due figli: Tom, simbolico alter ego dell’autore nonché guida narrante dell’opera, e Laura, ragazza timida che soffre di una lieve zoppia che la inibisce, sentendosi insicura e diversa dagli altri. Abbandonata dal marito, la madre Amanda, possessiva e disperatamente infantile è ossessionata dal dover assicurare un futuro sereno ai suoi figli, la sua vita, però, sembra bloccata in un costante presente dal quale non vi è fuga, ancorata al ricordo di una giovinezza ormai sfiorita.
Lo stesso Tennessee Williams definisce Lo zoo di vetro “un dramma di memoria”, un ritratto poetico e delicato delle memorie di vite intrappolate che si rifugiano in mondi di apparenti riferimenti. Infatti, Laura trova consolazione unicamente nei suoi animaletti di vetro; Tom, pur provvedendo alla famiglia, rappresenta l’immagine di un eterno ragazzo irrealizzato che si rifugia ogni sera nel cinema e nell’alcol. Solo l’arrivo di Jim, amico di Tom, sembrerebbe promettere finalmente un cambiamento a questo fragile e opprimente nido famigliare, cristallizzato nel loro sognare un’altra vita, proprio come animaletti di vetro: belli, solitari, immobili.
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