Carlo ROMANO
(Livorno, 8 maggio 1908 – Roma, 16 ottobre 1975) è stato un attore, doppiatore e sceneggiatore italiano.
Figlio di Giuseppe Romano e dell’attrice Geltrude Ricci, nota con il nome d’arte di Dina Romano e fratello minore dell’attore Felice Romano, debuttò ad appena cinque anni al Teatro Minimo di Trieste. Nel 1927, ad appena diciannove anni, entrò come professionista nel mondo dello spettacolo nella Compagnia di Prosa formata da Virgilio Talli e Wanda Capodaglio, e viene notato per la sua giovane età e con il suo stile personale che si rifletteva anche sulla recitazione, tutto improntato sulla simpatia e la cordialità, quindi gli viene dato il nomignolo di Carletto col quale rimarrà noto a lungo. Poco più tardi, nel 1933, sposò l’attrice Jone Bolghero, che prese il suo cognome chiamandosi Jone Romano, e l’attore adottò Aleardo Ward, figlio di prime nozze della consorte, che diventerà un doppiatore famoso, e quindi sarà il nonno acquisito dei doppiatori Monica Ward, Andrea Ward e Luca Ward.
Durante la Seconda guerra mondiale si dedicò per breve tempo al teatro di rivista. Le sue attività principali rimangono quelle cinematografiche, televisive, radiofoniche, e soprattutto come doppiatore.
Sul grande schermo recitò in una sessantina di pellicole tra il 1932 e il 1974, e tra le sue interpretazioni più riuscite segnaliamo quelle in Cavalleria rusticana di Amleto Palermi del 1939, 4 passi fra le nuvole di Alessandro Blasetti del 1942, I pagliacci di Giuseppe Fatigati del 1943 dove impersona il compositore Ruggero Leoncavallo, e quindi con alcuni film di Alberto Lattuada e Federico Fellini come Luci del varietà del 1950, firmato da entrambi, poi con I vitelloni di Fellini del 1953 e La spiaggia di Lattuada del 1954. Tra il 1954 e il 1975 collaborò inoltre alla stesura di una dozzina tra soggetti e sceneggiature.
Al mezzo radiofonico iniziò nel 1939 con il dramma giallo Ombrello n. 13 scritto da Marcello Fantera e Antonio Conte per la regia di Morandi), cui seguono nell’immediato secondo dopoguerra programmi come Hooop… là! (1947), Radio naja condotto da Corrado Mantoni, e successivamente Ciribiribin (1953); fa parte per diversi anni della Compagnia del Teatro Comico Musicale di Radio Roma, spesso diretta dal fratello di Corrado, Riccardo Mantoni, dove partecipò a numerose trasmissioni di varietà, qualche volta nelle vesti del conduttore. Nel 1952 è tra gli interpreti del dramma La domenica della buona gente scritto da Vasco Pratolini e Giandomenico Giagni, per la direzione di Anton Giulio Majano, nel ruolo di Malesci, che impersonerà anche nel film realizzato l’anno seguente dallo stesso Majano. Verso la metà degli anni ’60 partecipò al quiz Caccia grossa condotto da Pippo Baudo nel 1965, nella quale impersona l’ispettore di polizia cinese Chung-Haj, ed è quindi il protagonista di trasmissioni come Giallo-quiz nel 1966 e Nero nerissimo diMario Brancacci del 1967. Tra le sue ultime presenze ai microfoni della radio, si ricorda la rivista comico-musicale La cicala, del 1970, in cui fa coppia con Lauretta Masiero.
Come detto l’attività per la quale l’attore è ancora oggi conosciuto è quella del doppiatore; con il suo timbro di voce inconfondibile presta la voce a innumerevoli attori stranieri e anche italiani, arricchendo di sfumature caricaturali e, all’occorrenza, di inflessioni dialettali, numerosi personaggi cinematografici per almeno quattro decenni. Tra i suoi doppiaggi ricordiamo quelli dei grandi comici americani come Jerry Lewis, del quale fu la voce ufficiale, Bob Hope, Lou Costello, conosciuto in Italia come il Pinotto della famosa coppia Gianni e Pinotto o Abbott & Costello, quindi Chico Marx, Jack Oakie, Red Skelton e il francese Louis de Funès. Degni di merito anche i suoi doppiaggi al caratterista statunitense Edward Andrews che aveva una presenza adatta alla sua voce. Tra gli attori brillanti o drammatici, ricordiamo inoltre Ray Collins che sarà il futuro tenente Tragg nella serie televisiva Perry Mason, poi il Fred Astaire nei suoi primi musical, come Cappello a cilindro, quindi James Cagney, Peter Lorre, Ernest Borgnine, Peter Ustinov, Nigel Brucecome dottor Watson nel ridoppiaggio televisivo della serie di film dedicata al personaggio letterario di Sherlock Holmes e, in epoche successive, Eli Wallach, Rod Steiger e il Jason Robards di C’era una volta il West. La sua voce è inoltre legata al celebre personaggio di Don Camillo, interpretato sullo schermo per cinque pellicole dall’attore francese Fernandel.
Anche nei film d’animazione la sua voce fu una presenza costante: per la Walt Disney Pictures ha doppiato egregiamente il Grillo Parlante in Pinocchio (1940), il Re di Cenerentola (1950, nel ridoppiaggio del 1967), il Cappellaio Matto in Alice nel Paese delle Meraviglie (1951), l’Avvoltoio ne Il libro della giungla (1967), l’Uccello segretario in Pomi d’ottone e manici di scopa (1971) e lo Sceriffo di Nottingham in Robin Hood (1973). Per la Toei Animation giapponese, ne Il Gatto con gli Stivali (1969) era la voce del gatto Pero. Compare anche in alcuni film d’animazione italiani: nel primo lungometraggio animato nostrano girato a colori in Agfacolor, La rosa di Bagdad di Anton Giulio Domenghini del 1949 dà la voce cantante al prestigiatore Burk, mentre più avanti interpreta il Cattivissimo in West and Soda e il signor Rossi ne Il signor Rossi cerca la felicità diretto da Bruno Bozzetto.
Artista instancabile, fu attivo anche sul piccolo schermo: iniziò a collaborare dal 1956, quando fu il coautore, insieme a Bruno Corbucci, dello sceneggiato televisivo per la Tv dei ragazzi Il marziano Filippo, che fu una delle prime miniserie televisive prodotte dalla Rai che era nata da appena due anni.
Nel 1959 è nel cast del programma Il Mattatore accanto a Vittorio Gassman, mentre negli anni ’60 compare in alcuni sceneggiati conferendo tratti di istintiva simpatia e umanità ai personaggi da lui interpretati, come Kalubbe inTutto da rifare pover’uomo (1960), il Luigi Paternò di Peppino Girella, diretto da Eduardo De Filippo e Isabella Quarantotti, quindi il Wilkins Micawber in David Copperfield diretto da Majano nel 1965. È inoltre sua la voce italiana di Alfred Hitchcock nella serie Alfred Hitchcock presenta, di Henry Calvin, il Sergente Garcia ne La spada di Zorro, oltre all’ultimo suo lavoro, il doppiaggio di Nick Carter, nelle trasmissioni dedicate ai fumetti trasposti per la Tv Gulp! (1972) e in alcuni episodi della seconda serie intitolata Supergulp! realizzato da Bonvi e diretta da Giancarlo Governi e Guido De Maria. Dopo la sua morte, il doppiaggio di Nick Carter venne effettuato da Stefano Sibaldi. L’ultima apparizione come attore avvenne invece nell’originale televisivo Le cinque stagioni, diretto da Gianni Amico nel 1975 e presentato in televisione un anno dopo la sua scomparsa avvenuta all’età di 67 anni.
È ritenuto il più grande doppiatore italiano di sempre come Emilio Cigoli e Giuseppe Rinaldi.